L’EUROPA DEL FOOD VA A SCUOLA DA NOÈ

21 Gennaio 2022, in Food

Quanto è importante per la sostenibilità del nostro pianate prevedere il futuro? A mio avviso anticipare i futuri scenari è la prima mossa da fare per conservare e forse migliorare il pianeta terra

Anche l’Europa del Food crede in questa prevenzione/previsione e va a scuola da Noè!! Infatti, studia il futuro per salvare il nostro pianeta senza farsi portare in errore dalle apparenze proprio come nell’Antico Testamento Noè costruiva la sua arca, mentre il sole splendeva in cielo, per salvare la vita del nostro pianeta da un futuro imprevisto ed avverso.

Un esempio importante di questo percorso che l’Europa vuole seguire è nella pubblicazione della nuova edizione dell’European Union Agricultural Outlook relativo al periodo 2021-2031, che riflette le politiche agricole e commerciali da adottare nel prossimo futuro.

Il report presenta le prospettive a medio termine per i mercati agricoli, il reddito e l’ambiente dell’UE fino al 2031, sulla base di una serie di ipotesi macroeconomiche considerate al momento dell’analisi e tra tutte le previsioni ipotizza anche che l’economia dell’UE dovrebbe tornare ai livelli pre-COVID-19 entro il 2023

Le previsioni più importanti che emergono in ambito UE, sono i seguenti scenari:

  1. lieve riduzione della superficie totale della terra arabile in Europa ma con la quota di terreno destinato all’agricoltura biologica in aumento fino al 15% della superficie agricola totale entro il 2031. Ciò presuppone che la domanda di questo tipo di produzione continuerà a crescere
  2. Anche la superficie coltivata a cereali dovrebbe diminuire leggermente entro il 2031 Questa diminuzione è correlata ad una contrazione dell’allevamento del bestiame (con minore richiesta di mangimi/alimenti zootecnici).
  3.  La superficie dei semi oleosi dell’UE dovrebbe restare simile ai livelli attuali. Si prevede che la resa dei semi oleosi aumenterà lentamente, in particolare girasole e soia.
  4. Un aumento del consumo di riso nell’UE
  5. Un rallentamento della crescita annua della produzione lattiera dell’UE (0,5% annuo)
  6. Le aree forestali continueranno ad aumentare e supereranno le aree agricole nel 2031.
  7. La produzione di colture proteiche nell’UE crescerà notevolmente nei prossimi 10 anni a causa dell’aumento della domanda, si prevede un aumento del 19% dell’area dedicata a causa di una forte richiesta.
  8. Il consumo pro-capite di carne subirà una leggera riduzione; la sostenibilità della produzione/allevamento assumerà un ruolo sempre più importante nei mercati della carne, sia per i produttori che per i consumatori. In contro tendenza c’è l’aumento della domanda europea di carne di pollame e della produzione di pollame dell’UE, visto che i consumatori lo vedono ancora come un prodotto sano e sostenibile
  9. Colture specializzate come la produzione di olio d’oliva dell’UE dovrebbe crescere fino al 2031
  10. Nel vitivinicolo le esportazioni dell’UE dovrebbero essere trainate dall’elevata domanda di prodotto a indicazione geografica (IG) e di spumanti in generale. Queste tendenze si tradurranno però in un leggero calo della produzione vitivinicola dell’UE.

In conclusione, Noè ha avuto coraggio di opporsi a chi rideva di lui mentre costruiva l’Arca perché il sole scaldava le giornate e la pioggia non era prevista, speriamo che il food abbia lo stesso coraggio di seguire la strada segnata senza farsi “comprare” dalle dinamiche dettate dal consumismo che spinge lo spreco alimentare a livelli sempre più alti!!

Info sull'autore: Giovanni Buffatti

Tecnologo alimentare, laureato in Agraria – Scienza delle Preparazioni Alimentari nel 1996 all’Università degli Studi di Milano. È iscritto all’Ordine dei Tecnologi Alimentari del Veneto dal 2000. Specializzato nelle ricerca e sviluppo (R&D), gestione HACCP, Assicurazione Qualità, implementazione norme igieniche e standard volontari del settore alimentare. Ha esperienza di sviluppo sul campo degli standard alimentari IFS, GSFS BRC, ISO22005 (filiera dei vegetali) in varie realtà industriali (salse acide, conserve vegetali e legumi e cereali secchi), di ricerca e sviluppo (pasta fresca e ripiena e nelle salse acide) e di produzione (Salumi DOP, prodotti da forno, ittico).

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