FOOD, la SOSTENIBILITÀ non è più volontaria (CSRD e deforestazione), … cosa fare ?

21 Settembre 2023, in benessere, Food, Sostenuibilità

Con la Dir 2464/2022 sulla “rendicontazione di sostenibilità” conosciuta come “CSRD” Corporate Sustainability Reporting Directive è stato esteso l’obbligo di affrontare il tema sostenibilità a tutte le imprese quotate (escluse solo le microimprese) con …

–             “REPORT DI SOSTENIBILITÀ” secondo standard definiti dall’Unione Europea
–             VERIFICA ESTERNA del report da parte esperti indipendenti.

I dati sulla sostenibilità saranno così più affidabili (verifica indipendente) e comparabili fra aziende a livello europeo (Standard definiti).

Contestualmente all’entrata del CSRD, il 9 giugno 2023 è stato pubblicato dall’Unione Europea il nuovo “Regolamento deforestazione” (reg. UE 2023/1115, EUDR).

In questo regolamento rientrano nell’ambito di applicazione anche alcune filiere alimentari: 

MATERIE PRIME ALIMENTARI COINVOLTE EUDR: ovini, cacao (cioccolato), caffè, palma da olio, gomma, soia, legno. Dagli approfondimenti che ho svolto la Commissione UE ha dato mandato all’agenzia spaziale europea per la mappatura dei terreni farà una lista dei paesi a rischio, ma tale lista non è ora disponibile.

Il regolamento imporrà agli operatori, che immettono sul mercato dell’UE di esercitare una due diligence per garantire che questi non siano stati prodotti su terreni oggetto di deforestazione (dopo il 31 dicembre 2020) e siano stati prodotti nel rispetto della normativa del paese di produzione.

Se una delle due condizioni non è rispettata i prodotti non potranno essere immessi sul mercato dell’UE

DICHIARAZIONE RICHIESTA: i prodotti dovranno essere accompagnati da una serie di informazioni, che dovranno essere conservate per cinque anni, pertinenti al processo produttivo che consentano la tracciabilità della linea di approvvigionamento del singolo articolo: Paese di origine, fornitori e geolocalizzazione degli appezzamenti di terreno utilizzati.

SANZIONI: gli stati membri devono stabilire le sanzioni efficaci e dissuasive. L’importo massimo delle sanzioni non potrà essere inferiore al 4% del fatturato annuale dell’azienda.

TEMPISTICA: si applica a decorrere da fine 2024 per le grosse aziende e 6 mesi dopo (3giu 2025) per le PMI

Info sull'autore: Tarcisio Brunelli

Tecnologo alimentare, laureato in Agraria – Scienza delle Preparazioni Alimentari nel 1996 all’Università degli Studi di Milano. È iscritto all’Ordine dei Tecnologi Alimentari del Veneto dal 2000 (nr 2 OTAV). Specializzato nelle tematiche alimentari e di gestione HACCP, Assicurazione Qualità, implementazione norme igieniche e standard volontari del settore alimentare, food regolatory. Ha esperienza di sviluppo sul campo degli standard alimentari IFS, GSFS BRC, ISO 22000, ISO22005 (filiera latte e vino), RSPO ecc. in varie realtà industriali (prodotti da forno, dolciario, vitivinicolo, e della ristorazione collettiva) e di sviluppo e verifica conformità dell’etichettatura, sviluppo e gestione nuove ricette e relative schede tecniche.

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