GESTIONE ALLERGENI: evoluzione delle Linee Guida e rivoluzione normativa – mentre l’Europa avanza, l’Italia rimane ferma al “Limite Zero”…
9 Luglio 2025, in allergeni, Etichetta, Food
La gestione degli allergeni alimentari sta vivendo una rivoluzione scientifica. L’Europa sta infatti adottando progressivi approcci basati su evidenze scientifiche. L’Italia invece, mantiene per ora, un sistema che prevede l’ipotetico “limite zero”, non ammettendo di considerare per la “contaminazione da allergeni“, l’effetto diluizione … Ipoteticamente nemmeno se raggiunge quantità infinitesimali.
Il risultato è da analizzare insieme, sembra un paradosso normativo che potrebbe penalizzare l’industria e consumatori e creare delle possibili incongruenze fra organi di controllo degli stati membri.
Il VITAL 4.0: un approccio scientifico che porta ad un cambiamento
La transizione da VITAL 3.0 a VITAL 4.0 (agosto 2024) rappresenta un cambio di paradigma fondamentale. Il sistema ora adotta dosi di riferimento basate su ED05 (Effective Dose 05) – la dose di proteina allergenica che produce sintomi nel 5% della popolazione allergica – seguendo le raccomandazioni JECRA.
Ecco le principali differenze:
VITAL 3.0:
– Approccio conservativo basato su dati clinici tradizionali
– Soglie più restrittive
– Over-labelling sistematico
VITAL 4.0:
– Innalzamento di alcuni limiti di riferimento, basato su nuove evidenze
– Valutazione del rischio più precisa
– Riduzione delle etichette “may contain” ingiustificate
– Maggiore trasparenza per i consumatori
I Benefici Concreti
– Per l’INDUSTRIA: criteri scientifici chiari, riduzione costi, maggiore competitività
– Per i CONSUMATORI: etichettatura più chiara, scelte alimentari ampliate, riduzione dell’ansia da over-labelling
LINEA GUIDA ILSI: un’ulteriore ed interessante approccio scientifico degno di nota. L’International Life Sciences Institute ha sviluppato metodologie per la valutazione quantitativa del rischio (QRA) degli allergeni.
Le linee guida ILSI (2022) offrono:
– Metodologie scientifiche per valutare la contaminazione incrociata
– Approcci basati su evidenze per l’etichettatura precauzionale
– Integrazione con sistemi normativi internazionali
C’è un crescente interesse globale nell’integrare la valutazione del rischio nella gestione degli allergeni, particolarmente per le decisioni PAL (Precautionary Allergen Labelling).
L’OLANDA: quando la scienza guida la normativa con la “Rivoluzione del Gennaio 2024”
I Paesi Bassi hanno introdotto una politica rivoluzionaria: l’avvertenza PAL deve essere presente solo quando la quantità di allergene supera realmente la Dose di Riferimento WHO/FAO. Fine delle etichette precauzionali ingiustificate.
Principi dell’approccio olandese:
– Base scientifica rigorosa con soglie validate
– Responsabilità del produttore nel dimostrare la necessità dell’etichettatura
– Eliminazione della confusione per i consumatori
Questo modello pionieristico dimostra come tradurre le soglie scientifiche in soluzioni pratiche di etichettatura.
Perché Italia mamtiene l’attuale “Zero Tolerance“ …per una garanzia per il consumatore?
Quali sono le Radici di questo diverso approccio?
1. una INTERPRETAZIONE RIGIDA: L’Italia interpreta il Regolamento UE 1169/2011 più restrittivamente di altri Stati membri, ignorando le possibilità di flessibilità.
2. Mancanza di indicazioni o Linee Guida Nazionali: a differenza dei Paesi Bassi, l’Italia non ha sviluppato linee guida per applicare le soglie WHO/FAO, mantenendo un approccio puramente legalistico.
e questo a quali conseguenze ci porta ?
– Over-labelling sistematico anche per contaminazioni trascurabili
– Costi aggiuntivi per linee produttive separate non giustificate
– Competitività ridotta rispetto ai prodotti europei
– “Confusion labelling” che non distingue rischi reali da ipotetici
… perché l’Europa rimane divisa?
– Mancanza di Armonizzazione Tecnica
– Pressioni Economiche e Politiche
– Diversità nelle Competenze Scientifiche
– Strumenti Analitici😕 … I metodi analitici attuali rilevano in modo robusto allergeni di arachidi, soia, nocciole e frumento per livelli pari o inferiori alle dosi VITAL 2.0 e 3.0. La tecnologia non è il problema: manca la volontà politica di applicare approcci scientifici.
Studiosi sottolineano come l’aumento delle allergie e le complessità della gestione del rischio richiedano una rivalutazione delle pratiche PAL. L’Italia non può più permettersi di rimanere ancorata a un approccio “limite zero” che ignora le evidenze scientifiche. Mentre l’Europa evolve verso VITAL 4.0, approcci olandesi e linee guida ILSI, l’Italia si isola in un conservatorismo anacronistico.
… e noi tecnici quale contributo possiamo portare, … e come?

Info sull'autore: Tarcisio Brunelli
Tecnologo alimentare, laureato in Agraria – Scienza delle Preparazioni Alimentari nel 1996 all’Università degli Studi di Milano. È iscritto all’Ordine dei Tecnologi Alimentari del Veneto dal 2000 (nr 2 OTAV). Specializzato nelle tematiche alimentari e di gestione HACCP, Assicurazione Qualità, implementazione norme igieniche e standard volontari del settore alimentare, food regolatory. Ha esperienza di sviluppo sul campo degli standard alimentari IFS, GSFS BRC, ISO 22000, ISO22005 (filiera latte e vino), RSPO ecc. in varie realtà industriali (prodotti da forno, dolciario, vitivinicolo, e della ristorazione collettiva) e di sviluppo e verifica conformità dell’etichettatura, sviluppo e gestione nuove ricette e relative schede tecniche. Sta ora approfondendo tematiche della ambiente (ISO14000) e sostenibilità nel food EUDR, CSRD, ecc.
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